27 Gennaio 2021
21.00

Progetti speciali
Valter Malosti

Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi

introduce Corrado Augias
Evento online

In occasione del Giorno della Memoria

ATCL presenta
in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa e Fondazione Teatro A. Ponchielli

Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi
letture di Valter Malosti 
live electronics Gup Alcaro
chitarre elettriche Paolo Spaccamonti

Introduzione di Corrado Augias

Scrivevo poesie concise e sanguinose, raccontavo con vertigine, a voce e per iscritto
Primo Levi

Lavorando su “Se questo è un uomo” messo in scena nel 2019 “ho verificato poi”, dice Malosti, “che quanto quello che Levi diceva, e cioè che la sua poesia è nata certamente prima della prosa, fosse assolutamente vero. Molti dei capitoli del libro sono infatti anticipati da liriche disadorne, folgoranti, appuntite come frecce.

«Abissinia abissale, Irlanda iridata adirata»… Quando, al principio degli anni Trenta, Primo Levi era un ragazzo disponibile a ogni avventura, volle disegnare un suo Atlante pieno di colori, dove ciascun paese aveva forme bizzarre e suggeriva invenzioni di parole. C’era anche la Germania, «terra turchina di germi e di germogli». Il ragazzo Levi non poteva sapere che proprio da quel paese sarebbe germogliato un punto sulla terra chiamato Auschwitz e destinato a essere, qualche anno più tardi, la più memorabile delle sue avventure. Da quel «primo Atlante» del ragazzo Primo Levi si è scelto di cominciare una lettura delle sue poesie: ventuno testi, che aprono Auschwitz e il Giorno della Memoria nelle direzioni più inattese.

Le poesie di Primo Levi sono Canti che irrompono nel corpo di chi le legge come lampi che il tuono non aveva annunciato, canti che vibrano e fanno vibrare la membrana del cuore con frequenze laceranti, ironiche, feroci, a tratti tenere e struggenti. Indimenticabili.

Dopo la sua liberazione dal Lager, il 27 gennaio 1945, Primo Levi ha avuto una vita varia, piena, multiforme. E in modo multiforme ha raccontato nel corso degli anni Auschwitz, in modi diretti e indiretti. Auschwitz è stato l’esperienza iniziale di Primo Levi: un cardine della sua vita e della sua scrittura, a partire dal quale Levi ha però fatto, detto, pensato e vissuto molto altro.

In questa selezione di poesie troviamo Il primo Atlante (1980), Cantare (1946), Il tramonto di Fossoli (1946), Ostjuden (1946), Il canto del corvo (1946), 11 febbraio 1946 (1946), Avigliana (1946), Il canto del corvo (II) (1953), La bambina di Pompei (1978), Donna Clara (traduzione da Heinrich Heine), Cuore di legno (1980), Schiera bruna (1980), Pio  (1984), Annunciazione  (1979), Canto dei morti invano (1985), Il decatleta (1984), Nacht wache (guardia di notte) (1983), Fuga (1984), Il superstite  (1984), Dateci (1984), Agli amici  (1985).

Tutte le poesie sono nelle Opere complete, a cura di Marco Belpoliti, Einaudi Torino 2016, vol. II. Numerosi testi provengono da Ad ora incerta, raccolta pubblicata da Levi nel 1984; ma molti altri sono successivi, e costituiranno dunque una novità per quasi tutti gli ascoltatori.